Ho imparato dalla creatività e dal design che il mercato spesso non segue ciò che alcuni pretendono di conoscere. Un esempio lampante è che in casi di recessione economica le persone tendono a non spendere i soldi per cose superflue ma riducono la loro spesa all’essenziale. Neanche il famoso free raccoglie in taluni casi il consenso previsto in quanto spesso il settore fa gola ad eccessiva pubblicità, schemi piramidali o altre cose non lecite. È dunque capitato di scoprire che nell’analisi di mercato o del marketing per il pre-arrivo di un lavoro di arte o un progetto di design talune volte le cose che pensavi non potessero piacere raccolgono più consenso delle cose che invece credevi avrebbero ottenuto il consenso. Come sanno bene le aziende che producono oggetti di uso comune lo studio del mercato prosegue anche dopo la messa in produzione e la conseguente commercializzazione del prodotto. Lo studio si amplia a cosa cerca il consumatore, cosa piac...
Nel primo post avevo stilato una serie di argomenti su cui scrivere ma un susseguirsi di eventi non dipendenti dalla mia volontà che mi hanno impedito in questi ultimi mesi di proseguire serenamente per la strada professionale che avevo scelto mi costringono a deviare da quella linea immaginaria che avevo disegnato per argomentare alcune questioni di natura critica. Da donna che ha scelto Ingegneria quando tutte le ragazze facevano scelte di percorsi universitari più semplici perchè gentilmente invogliate dalle famiglie piuttosto che consapevoli delle proprie reali esigenze; da donna, che da quando era ancora adolescente avrebbe voluto fare l’imprenditrice nei vari settori innovativi mi duole constatare che in tutti questi anni non è cambiato molto. Per quanto può sembrare anacronistico per molte persone è difficile ancora accettare che le donne possano scegliere un percorso che dà loro autonomia non solo economica e di scelta, ma soprattutto autonomia di pensiero, e...