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Visualizzazione dei post da 2024

Appunti di percorsi creativi: "Il pensiero sotteso al design"

  Ricominciare a scrivere dopo un lungo silenzio ed una presa di distanza dal mondo della scrittura vuol dire ritornare sui propri passi e non è facile, specialmente se sei un creativo visuale che usa la scrittura per lo stretto necessario a spiegare i propri progetti.  È difficile dover spiegare a chi ti legge i motivi per cui hai deciso di aprire una pubblicazione sul web, o non pensare al modo come veicolare gli argomenti di cui volta per volta andrai a trattare sapendo a priori che non sono argomenti comuni ma sono piuttosto rivolti a poche persone.  Penso che il primo post deve essere una prefazione su ciò che vorremmo scrivere nei post successivi. Deve rappresentare la nostra linea immaginaria su cui appuntare gli argomenti di cui vorremmo parlare, un riferimento per tutte quelle volte che perdiamo di vista lo scopo per cui si scrive, un appunto da rileggere ogni volta che vengono a mancare le motivazioni per continuare, un assunto da rivedere al bisogno per riorganizzare il prop

Radici

  Sara era stata costretta a prendersi un periodo di riposo dal lavoro. Il motivo era la convocazione da un notaio per l'eredità di una zia paterna di nome Elide, di cui lei ignorava l'esistenza. Il fatto l’aveva molto sorpresa, dal momento che il padre le aveva sempre detto di essere solo al mondo. Arrivò dal notaio nel pomeriggio, questi le spiegò che lei era l’unica erede di un'antica tenuta appartenuta da più di un secolo alla sua famiglia.  – Capisco signorina la sua sorpresa, ma non si preoccupi, sono sicuro che la tenuta le piacerà moltissimo. – le disse il notaio – Sua zia Elide l'ha sempre curata personalmente ed è in buono stato. Ora le do la chiave del cancello d’ingresso ed una mappa per raggiungerla, provvederò anche ad avvisare i custodi del suo arrivo. Visitarla e soggiornarci le servirà per sapere qualcosa di più di sua zia e della famiglia di suo padre –  – Grazie, lei è molto gentile – disse Sara e uscì dallo studio per recarsi alla tenuta.  Seguendo

Le pietre sul selciato

  Giulio era un uomo che aveva lavorato in tutto il mondo e nelle più grandi città, ma ad un certo punto della sua vita aveva rinunciato a tutto questo per andare a vivere in uno di quei piccoli paesi ormai spopolati dell’appennino.  Non era stata una scelta difficile per un uomo che della vita aveva pienamente vissuto il trambusto, assorbito da essa i rumori e il susseguirsi veloce degli eventi, e che ora desiderava solo ricongiungersi con la tranquillità e il silenzio che quelle terre e la natura ancora in parte incontaminata potevano rendergli.  Quel pomeriggio camminava lungo la strada irta e faticosa che congiungeva casa sua con il punto più alto del paese, luogo dal quale si poteva ammirare una splendida vista su tutta la vallata che volgeva ad occidente.  Il suo camminare sembrava avere un'aria mesta, ancora più evidente quando di tanto in tanto si soffermava ad osservare le pietre che lastricavano la strada, assorto in chissà quale misterioso pensiero.  Ad uno sguardo più a

Criticismi architettonici

  Nel loro sviluppo, le arti come il pensiero, sono sempre state influenzate dalla società che le ha generate ma l’architettura e l’urbanistica per il fatto di essere spazi vissuti ne hanno maggiormente sentito il peso.  L’architettura non è una mera rappresentazione, né della società né tanto meno delle tendenze estetiche del momento, ma fa uso della rappresentazione per farsi comprendere, nell’interpretazione che fa delle necessità della società a cui appartiene. Non è un assemblaggio di immagini atte a vendere un prodotto, ma usa le immagini per farsi codificare dallo spettatore, sia esso il committente sia esso il fruitore. Essa è un’ interpretazione aggregata di spazi, percorsi e funzioni, connessi tra loro in modo da generare volumi e forme, non fini a se stesse, ma in un complesso disegno di colori, luci ed ombre.  Nella critica architettonica non può dunque esserci un’ennesima interpretazione, non avrebbe senso. Essa deve essere giudizio analitico , su come il progettista abb

Paesaggi urbani tra staticismo e dinamismo

  Per l’architettura in Italia attualmente è necessario fermezza decisionale che negli attuali protagonisti sia istituzionali che committenti decisamente manca.  Nelle nuove zone di espansione delle nostre città nel novecento per risolvere la crisi dell’alloggio post guerra e post emigrazione operaia è stata immessa un’ennesima quantità di architetture di bassa qualità lasciando irrisolti i soliti nodi delle espansioni.  Nelle periferie attuali si è evidenziato il problema dei recuperi urbani insieme alla creazione degli inesistenti servizi alla cittadinanza.  I progettisti sovente preferiscono ingabbiarsi in superate discussioni pur di non affrontare talvolta le reali richieste della società o peggio preferiscono non decidere sul percorso di sviluppo da affrontare per alcune delle questioni principali pur di non deludere le schiere di sostenitori che nel tempo hanno accumulato.  Nella nostra società che ha secoli di storia, i progettisti preferiscono parlare della noiosa discussione