Ho imparato dalla creatività e dal design che il mercato spesso non segue ciò che alcuni pretendono di conoscere. Un esempio lampante è che in casi di recessione economica le persone tendono a non spendere i soldi per cose superflue ma riducono la loro spesa all’essenziale. Neanche il famoso free raccoglie in taluni casi il consenso previsto in quanto spesso il settore fa gola ad eccessiva pubblicità, schemi piramidali o altre cose non lecite. È dunque capitato di scoprire che nell’analisi di mercato o del marketing per il pre-arrivo di un lavoro di arte o un progetto di design talune volte le cose che pensavi non potessero piacere raccolgono più consenso delle cose che invece credevi avrebbero ottenuto il consenso. Come sanno bene le aziende che producono oggetti di uso comune lo studio del mercato prosegue anche dopo la messa in produzione e la conseguente commercializzazione del prodotto. Lo studio si amplia a cosa cerca il consumatore, cosa piac...
Nella introduzione a questa pubblicazione ho appuntato una serie di argomenti su cui scrivere futuri testi. A tutti i creativi la richiesta principale è di scrivere sull’antefatto del proprio lavoro perché l’autore è sempre quello che meglio può spiegare il proprio lavoro. Cominciamo con Astratto W | La città dei cubi. Ho già spiegato in un post precedente che il progetto nel complesso avrebbe dovuto fare una cosa diversa, ma come sanno bene i programmatori creativi non sempre con i codici di programmazione creativa funziona così. Da dove nasce la città dei cubi? Essa nasce dall’analisi morfologica e dalla trasformazione delle città nel tempo. La versione creativa è un modo artistico di spiegare tecniche che in architettura e urbanistica potrebbero essere ostiche. La prima città che ho immaginato è Astratto W | La città dei cubi Nr 1, ossia la città a griglia che in urbanistica è un reticolato di tracciati viari che si incrociano in modo ortogo...