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Design: la produzione che non dimentica il consumatore

    Ho imparato dalla creatività e dal design che il mercato spesso non segue ciò che alcuni pretendono di conoscere.  Un esempio lampante è che in casi di recessione economica le persone tendono a non spendere i soldi per cose superflue ma riducono la loro spesa all’essenziale. Neanche il famoso free raccoglie in taluni casi il consenso previsto in quanto spesso il settore fa gola ad eccessiva pubblicità, schemi piramidali o altre cose non lecite.  È dunque capitato di scoprire che nell’analisi di mercato o del marketing per il pre-arrivo di un lavoro di arte o un progetto di design talune volte le cose che pensavi non potessero piacere raccolgono più consenso delle cose che invece credevi avrebbero ottenuto il consenso.  Come sanno bene le aziende che producono oggetti di uso comune lo studio del mercato prosegue anche dopo la messa in produzione e la conseguente commercializzazione del prodotto.  Lo studio si amplia a cosa cerca il consumatore, cosa piac...

Astratto W | La città dei cubi Nr 1: l’antefatto...

 

Nella introduzione a questa pubblicazione ho appuntato una serie di argomenti su cui scrivere futuri testi. A tutti i creativi la richiesta principale è di scrivere sull’antefatto del proprio lavoro perché l’autore è sempre quello che meglio può spiegare il proprio lavoro. 

Cominciamo con Astratto W | La città dei cubi. 

Ho già spiegato in un post precedente che il progetto nel complesso  avrebbe dovuto fare una cosa diversa, ma come sanno bene i programmatori creativi non sempre con i codici di programmazione creativa funziona così. 

Da dove nasce la città dei cubi? 

Essa nasce dall’analisi morfologica e dalla trasformazione delle città nel tempo. La versione creativa è un modo artistico di spiegare tecniche che in architettura e urbanistica potrebbero essere ostiche. 

La prima città che ho immaginato è Astratto W | La città dei cubi Nr 1, ossia la città a griglia che in urbanistica è un reticolato di tracciati viari che si incrociano in modo ortogonale e regolare. 

Sono partita dallo studio di Ippodamo da Mileto per passare a Roma militare con “cardo maximus” ed “decumanus maximus” fino ad arrivare all’odierna isola di Manhattan a New York. 

Cosa hanno in comune queste cose tutte diverse nel tempo? 

Partiamo con Ippodamo da Mileto: questo urbanista greco aveva teorizzato la città a griglia nel V secolo. Il piano prevedeva una griglia a scacchiera che non era rigido ma assomigliava alla lavorazione agricola “a Maggese”. Un esempio di applicazione in Italia è  la vecchia città di Metaponto nella Magna Grecia, di cui ci restano alcuni reperti archeologici. 

Con il “cardo maximus” e “decumanus maximus” della Roma militare si arriva all’organizzazione militare e alla sua applicazione anche in urbanistica. 

I romani principalmente sono arte bellica, un popolo che ha fatto della guerra un’arte e che ha travasato l’arte dell’organizzazione militare degli accampamenti nella progettazione delle città. 

Nella città o porzioni di città si sovrappongono due assi principali: essi sono il "cardo maximus" ed il "decumanus maximus" come in uso tra i militari romani. 

In età più recente una città a griglia è l’isola di Manhattan a New York. L’urbanistica di questa parte di New York è a scacchiera con strade tutte numerate e ordinate in maniera regolare ed ortogonale come potete vedere da qualsiasi mappa di questa parte di New York. 

 In un post precedente ho parlato di “structura” e “unicuum”. Quello che mi interessava era visualizzare la topologia di una città a griglia. 

Gli urbanisti sanno bene che nella griglia può essere consentito quello che si chiama “unicum” ossia la libertà di inserire in una delle aree della griglia qualcosa di diverso, di solito si inserisce una piazza o un edificio adibito a servizi alla collettività correlato al resto della griglia da una funzione. 

La città progettata in questo modo non cresce tutta insieme ma un pezzo alla volta come nella somma dei cubi del mio video. 

Oltre all’urbanistica ho preso ispirazione da alcune cose dell’informatica, in essa esiste un parallelismo con le reti ad anello e per estensione con la rete a maglia. La struttura o la topologia assomigliano ad una città a griglia anche se tecnicamente la tecnologia è una cosa diversa.


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