Immagini frattali: dalla matematica del colore e delle forme alla decostruzione





La prima volta che ho de-costruito un’immagine frattale, l’esperimento non è proprio riuscito bene, ma per chi sperimenta si sa che sono proprio i tentativi non riusciti che talvolta aprono strade verso orizzonti diversi; l’immagine tra l’altro è ancora in rete e spesso riemerge dalla memoria di google search…

Talvolta magari si è pienamente coscienti di dove si vuole arrivare ma il percorso non sempre è quello che inizialmente si è previsto, spesso è accidentato, oltretutto "la tecnica ha bisogno di tempo per essere affinata e la teoria ha bisogno di tempo per essere sviluppata".

Le prime immagini con cui ho iniziato a lavorare per la decostruzione erano bidimensionali, ancora oggi continuo a lavorare su quella tecnica di decostruzione dell'immagine frattale nonostante ci siano ormai i frattali in 3D e sia più spesso impegnata nell'arte generativa dove uso algoritmi in movimento piuttosto che immagini statiche.

La scelta di de-costruire un’immagine frattale non è stata casuale; le immagini frattali sono già di per sè interessanti ma io volevo qualcosa di diverso; volevo che le mie immagini frattali fossero riconoscibili per caratteristiche esterne all'algoritmo frattale e quindi ho sviluppato la mia personale tecnica di decostruzione usando quello che in quel momento avevo a disposizione tramite le conoscenze di informatica grafica acquisite negli anni ed i software di mia competenza.

I frattali sono immagini particolari che derivano da funzioni geometriche con la caratteristica dell'autosimilarità, per questo quando si esplora un frattale nei programmi dedicati a questo settore se si ingrandiscono alcune porzioni dell'immagine si vede una similarità rispetto all'immagine base della funzione.

Quello però che maggiormente ha attirato la mia attenzione nei programmi frattali sono state le funzioni colore che sono inserite all'interno e che sono un utile strumento per imparare a gestire, armonizzare e comporre i colori in immagini complesse.

Il colore è un aspetto importante nei frattali ma le sue funzioni sono anche un importante aspetto nella variazione delle forme nell’algoritmo frattale.

Proprio il colore che è un aspetto fondamentale in questi programmi è quello che poi per me ha avuto il maggior impatto negli altri settori di cui mi occupo ossia design, architettura ed arte generativa.

Il colore è un aspetto fondamentale in molti campi dall’industrial design, alla moda, all’architettura; anche quando sembra che esso non sia fondamentale in realtà esso è già sottinteso nell’atto stesso della progettazione.

Sin dalle prime immagini che ho creato in ambito frattale per "Benoit Mandelbrot fractal art contest" ho sempre cercato nell'esplorazione dei frattali, per quanto fosse possibile con programmi di più di 10 anni fa, delle immagini che rappresentassero quello che è il mio background culturale non solo per quanto riguarda le forme ma anche e specialmente per quanto riguarda l’uso dei colori.

Distinguersi non è una cosa negativa piuttosto ritengo che sia un aspetto necessario per non uniformarsi ad una corrente artistica.

De-costruire d'altro canto è un processo complesso e presuppone innanzitutto analisi e poi sintesi.

Partendo da una forma semplice, come la sfera, passando per più fasi di scomposizione e ricomposizione si può raggiungere un maggior grado di complessità e plasticità ma per i frattali la cosa è più complessa perché i frattali sono già forme complesse.

La teoria dei frattali è anche detta teoria del caos, proprio per questa motivazione non sempre la decostruzione ottiene aspetti esteticamente interessanti e proprio per questo non tutte le immagini frattali sono adatte allo scopo della decostruzione.

Ad un prossimo post per ulteriori approfondimenti sulla decostruzione.

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