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Design: la produzione che non dimentica il consumatore

    Ho imparato dalla creatività e dal design che il mercato spesso non segue ciò che alcuni pretendono di conoscere.  Un esempio lampante è che in casi di recessione economica le persone tendono a non spendere i soldi per cose superflue ma riducono la loro spesa all’essenziale. Neanche il famoso free raccoglie in taluni casi il consenso previsto in quanto spesso il settore fa gola ad eccessiva pubblicità, schemi piramidali o altre cose non lecite.  È dunque capitato di scoprire che nell’analisi di mercato o del marketing per il pre-arrivo di un lavoro di arte o un progetto di design talune volte le cose che pensavi non potessero piacere raccolgono più consenso delle cose che invece credevi avrebbero ottenuto il consenso.  Come sanno bene le aziende che producono oggetti di uso comune lo studio del mercato prosegue anche dopo la messa in produzione e la conseguente commercializzazione del prodotto.  Lo studio si amplia a cosa cerca il consumatore, cosa piac...

Arte non replicabile: creatività e processo di creazione

 


"Anche se fatta bene, una copia è sempre una copia, l'originale è sempre originale" 

L'arte non è solo talento e/o studio ma è anche e specialmente sperimentazione e processo di creazione. 

Puoi saper disegnare, conoscere tutte le tecniche artistiche possibili ed immaginabili, avere gli strumenti migliori a disposizione, avere un buon senso estetico e del colore, ma se non sperimenti e crei il tuo processo di creazione sei solo un bravo professionista dell'arte ma non hai personalità.  

La personalità ti consente di distinguerti dagli altri nella vita quotidiana e in qualsiasi professione ma è fondamentale nell'arte: essa ti consente di dare forma all'immaginazione, ti consente di immaginare e dare forma ad un pensiero attraverso un processo mentale che è un segno distintivo dell'artista. 

Quel segno distintivo si può imitare ma non sarà mai uguale all'originale, puoi copiare un'immagine e replicarne la tecnica ma mai il processo di creazione che è alla base della realizzabilità dell'immagine, un processo che solo l'autore dell'immagine originale conosce, può spiegare e parlarne. 

Quando ho iniziato ad occuparmi di arte digitale il primo settore in cui ho sperimentato è stata l'arte frattale. La sfida maggiore con le immagini frattali è stata rendere quelle immagini uniche e non replicabili. 

La grafica frattale sarà anche affascinante ma è anche realizzata attraverso  software che sono utilizzati da tanti altri artisti e matematici che in teoria consentirebbe a chiunque li usi di poter ottenere la tua stessa immagine.  

Per quanto si possa dire della mediazione culturale dell'artista sull'immagine frattale questo antefatto per me è sempre stato l'ostacolo da superare per rendere la grafica dei frattali non replicabile e poterla così definire "arte frattale" e non "rappresentazione grafica dei frattali"

La sperimentazione, non solo di nuovi campi di applicazione dei frattali nell'arte e nella computer grafica, ma soprattutto la composizione e la scomposizione di immagini è stata la base per quello che poi è diventata la mia personale ricerca del decostruttivismo applicato alle immagini digitali e la migrazione all'arte generativa. 

Personalmente ho lavorato molto sulla sperimentazione di "arte non replicabile" proprio per una questione legata al mio backgound nel design e nell'open source intelligence. Questo post è per ricordarvi che un artista non è un falsario perchè è visibile con la sua personalità e il suo processo di creazione mentre un falsario imita ma non sarà mai l'originale non sapendo cosa c'è dietro la creazione di un'opera. 

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